#2eurox10leggi a WePress


per chi se la fosse persa, l'intervista di Manuela al programma WePress (canale 143 di Sky) condotto da Francesca Barra

il blogging day #2eurox10leggi


Ci siamo. Grazie a Maria Antonietta Barbara e Chiara Bogo, #2eurox10leggi avrà il suo Blogging Day. È stata scelta una data magica: il giorno 11 del mese 11 dell'anno 11! Visto la natura dell'iniziativa, credo che questa giornata sarà particolarmente importante. Senza partecipazione, senza interazione e collaborazione, non si può mettere in (buona) pratica quello che 2x10 sta sperimentando: la Rete la chiama we-democracy o we-governement, o ancora, dalle nostre parti, democrazia partecipata. Attraverso le 10 leggi le donne hanno scelto di parlare alla politica di temi concreti. E anche se la modalità di farsi pubblicità (acquistare la pagina di un quotidiano) può sembrare un po' tradizionale, il processo che si sta mettendo in atto in questo blog apre prospettive assolutamente nuove. La lista dei blog partecipanti la troverete qui sotto e sarà aggiornata di continuo. Chi volesse partecipare può commentare questo post o mandare la solita mail a 2eurox10leggi@gmail.com. Si parlerà delle 10 leggi, di donne e di uomini, di figli e di madri/padri, di democrazie, politiche e realtà quotidiane, di lavori e di sogni. Insomma, si parlerà di noi.

blog partecipanti




quello che avremmo detto

Per problemi logistici la presentazione prevista per domani mattina di #2eurox10leggi all'evento Prossima Italia/Il Nostro Tempo di Bologna non sarà possibile. Pubblichiamo qui di seguito l'intervento che avevamo previsto.


PPT Bologna 22 ottobre 2010

Prima di cominciare un ringraziamento a Prossima Italia/Il Nostro Tempo per l’ospitalità e lo spazio che concede a #2eurox10leggi

che cosa è #2eurox10leggi?
#2eurox10leggi è un’iniziativa nata a seguito di un dialogo su Twitter di un gruppo di donne. Il tema del dialogo era l’acquisto, da parte di Diego della Valle, di alcune pagine di quotidiano per esprimere pubblicamente il suo disappunto… per prima cosa quindi, #2eurox10leggi nasce per rimarcare, e stigmatizzare, un’anomalia, che poi è quella che chi dispone di denaro trovi normale far sentire la propria voce attraverso mezzi che pochi altri potrebbero permettersi. E, sarà un caso, ma in questi giorni abbiamo visto che, dopo il dissenso, anche la possibilità di manifestare nelle strade è data come diritto monetizzabile, diritto a pagamento… In ogni caso: perché anche le donne non possono comprarsi una pagina del Corriere o di Repubblica? Perché non possiamo dire ciò che pensiamo anche noi su una pagina di un grande quotidiano nazionale? Facendo un po’ di conti, se arriviamo a 12 mila, bastano 2 euro. Ecco com’è nata l'iniziativa #2eurox10leggi. Ma, sempre su Twitter, abbiamo voluto fare un passo in avanti, cercando di passare dal dissenso e indignazione alla richiesta propositiva, stabilendo delle priorità. Così i 2 euro servono per comprarsi una pagina di un quotidiano e pubblicare, e rendere pubbliche, le 10 leggi chieste dalle donne per le donne alla politica. 10 temi concreti per iniziare a risolvere, e portare in un ambito di normalità, un’altra anomalia italiana, la questione femminile. La raccolta e la prenotazione delle quote è iniziata il 12 ottobre sulla piattaforma libera e indipendente di Produzioni dal Basso. Si tratta di una vera sottoscrizione popolare senza alcuna intermediazione e in piena fiducia. Chi vuole va sul sito, prenota le sue quote e assicura che onorerà il pagamento al raggiungimento della cifra richiesta 25000 euro. In una settimana, a suon di due euro, siamo arrivate a 825 euro. La strada è lunga e noi siamo qua, io sono qua a nome delle donne che in tutta Italia stanno lavorando per #2eurox10leggi, per chiedere partecipazione. Ma quello che #2eurox10leggi ha già messo in atto è un processo trasparente e democratico che coinvolge attivamente donne, e uomini, nella compilazione delle 10 richieste di legge attraverso quello che oggi si chiamerebbe we-democracy, la democrazia partecipata. E su questo, ci sentiamo di dire, abbiamo già raggiunto il nostro obiettivo. Ed ecco l’elenco di 10 richieste di legge che, per ora, è uscito da questo confronto. Si parla di sussidio di maternità universale, di paternità obbligatoria. Si parla di educazione sessuale e di genere fin dalla prima infanzia e di leggi contro la violenza sessuale su modelli europei. Si parla di leggi per favorire una reale democrazia paritaria, con liste al 50 per cento e si parla di incentivi, veri, alle famiglie e ai giovani perché, ora più che mai, essere giovane e donna, in questo Paese sembra una condanna. Mi piacerebbe concludere dicendo che da questo progetto, emergono due ottimistiche considerazioni. La prima, è che il grado di maturità civica e di consapevolezza politica delle donne è molto alto. Le Donne 2.0, come le chiama qualcuno, ma non solo, hanno trovato nella Rete una piazza dove confrontarsi e non rinunciare a una buona prassi della politica cercando di attivare un nuovo circolo virtuoso, di rinnovata fiducia, tra cittadine, cittadini e loro rappresentanti. La seconda ottimistica considerazione è che il punto di vista delle donne è fondamentale per questo Paese. Perché non va inteso come un punto di vista di parte, ma un punto di vista, uno sguardo “altro”, capace di aprire nuove prospettive, nuove visioni: è la risorsa che non è stata mai usata, l’intelligenza dimenticata, la buona pratica negata. Dietro, e dentro, #2eurox10leggi c’è la volontà di costruire, anche faticosamente, una nuova idea di società attraverso il confronto, lo scambio, la ricerca reciproca, abdicando all’ostentata sicurezza del decisionismo. Noi non abbiamo bisogno di leader carismatici dai facili consensi. La costruzione di una nuova Italia, di un Paese anche per donne, sarà faticosa. Grazie fin d’ora a tutti e tutte della FATICA che vorrete fare per noi e insieme a noi.

parte il finanziamento di #2eurox10leggi

questo è un post a blog unificato con l'iniziativa #2eurox10leggi

Fin dall’inizio il nostro primo desiderio è stato quello di dare voce a chi non ha il potere economico o la lobby giusta per ottenere visibilità su una pagina di un quotidiano nazionale. Il secondo, ma non meno importante, quello di procedere alla compilazione delle 10 richieste di legge attraverso una sorta we-government o we-democracy, ovvero una democrazia partecipata che vuole coinvolgere donne, ma anche uomini, chiedendo di interagire fra loro, fino al completamento del progetto. La scelta della piattaforma indipendente e gratuita di Produzioni dal Basso per sostenere #2eurox10leggi è stata quindi una conseguenza naturale. Produzioni dal Basso garantisce che non ci sia alcuna intermediazione tra chi sostiene e chi propone un progetto, ma esclusivamente scambi sinceri, diretti e non invasivi, e un impegno di finanziamento attraverso una vera sottoscrizione popolare. Qui il link del progetto #2eurox10leggi.

ed ecco come finanziare #2eurox10leggi

1. andate sul sito di Produzioni dal Basso per iscrivervi o direttamente sulla pagina #2eurox10leggi ( qui info privacy).

sappiate che:
- l’iscrizione richiesta è semplice e non è vincolante
- dati personali e indirizzo saranno richiesti solo in caso di prenotazione di una o più quote del progetto e servono esclusivamente a ricevere il risultato del progetto che si è sostenuto
- i dati personali saranno accessibili solo ed esclusivamente a chi propone il progetto e solo ed esclusivamente se il progetto riuscirà a raccogliere tutte le quote richieste

2. andare sul link del progetto e prenotare una o più quote (costo singola quota 2 euro) come indicato. Ciò significa impegnarsi a onorare con un versamento la quota nel momento in cui sarà raggiunta la cifra necessaria. A questo punto il sistema PdB invierà una email in automatico per avvertire tutti i sostenitori del progetto.

3. se volete che il vostro nome compaia tra i sostenitori, inviate una mail a 2eurox10leggi@gmail.com esplicitando il vostro impegno di finanziamento dopo aver prenotato una quota.

N.B. in nessun caso è richiesto di anticipare il costo della quota a progetto ancora aperto, quando cioè il budget non è stato ancora raggiunto.

4. Il versamento richiesto al raggiungimento delle quote andrà fatto con carta di credito attraverso il sistema PayPal. Il numero del conto e le modalità saranno comunicate al momento opportuno.

#richiesta di legge 1

1. Legge per il congedo obbligatorio condiviso. Introduzione del concetto di paternità obbligatoria.
Perché i lavori di cura e della famiglia non siano più a carico delle sole donne. E per dare la possibiità ai padri di essere protagonisti di una nuova e più responsabile genitorialità. Strumenti e strutture che consentano di dividere in modo equo il carico familiare consentendo alle donne di essere protagoniste anche nel mondo del lavoro al pari degli uomini. Troppe donne ancora oggi lasciano il lavoro dopo la nascita del primo figlio e nelle statistiche dell'occupazione femminile siamo al penultimo posto in Europa. Mentre è ormai chiaro a tutti che una maggiore occupazione femminile significa un sicuro aumento del Pil.


Siete d'accordo? Volete aggiungere pareri o osservazioni? Partecipate ommentando il post.

#richiesta di legge 2

2. Legge per la maternità universale. Ovvero ogni donna che sceglie di diventare madre, sia essa single, sposata, lavoratrice dipendente o precaria, deve aver diritto al sussidio di maternità.

Di fronte a un nuovo calo delle nascite, 15 mila in meno in due anni (dati Istat), di fronte a dati inquietanti che c'è ci dicono che a Milano un aborto su tre avviene per povertà, bisogna che la maternità torni ad essere un diritto di tutte per tutte. Troppe donne rimandano o rinunciano a un figlio per questioni economiche o di lavoro, mentre l'invecchiamento della popolazione è un problema reale. Vogliamo un Paese giovane capace di guardare al futuro. E se la maternità è libera scelta, allora nella piena consapevolezza bisogna poter accedere agli aiuti della bioetica e della procreazione medicalmente assistita.


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#richiesta di legge 3

3. Legge per la realizzazione di una reale democrazia paritaria. Una legge elettorale che preveda la doppia preferenza di genere e una presenza al 50 per cento nelle liste.

In Italia il 32 per cento dei Comuni non ha nemmeno un assessore donna, solo il 10,9 per cento sono sindaci e nel nostro Parlamento siamo al 21 per cento. Esiste una buona legge elettorale che ha dato buoni risultati ed è quella campana. sarebbe fantastico se per questa proposta ci dessero una mano le superesperte avvocate e costituzionaliste Ileana Alesso e Marilisa D'Amico.


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#richiesta di legge 4

4. Legge contro le dimissioni in bianco e incentivi per una maggiore partecipazione delle donne nel mondo del lavoro e delle professioni (dal part time al telelavoro). Obiettivo: la parità dovunque. Nelle qualifiche e nei salari.


Sprecare il talento delle donne è uno delle ragioni della nostra arretratezza culturale ed economica. Non c'è giorno in cui non ci siano dati a dimostrarlo. E anche nei salari, a parità di qualifica, la differenza si fa sentire con un forte carattere discriminatorio. È il gap retributivo di genere.


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#richiesta di legge 5

5. Educazione sessuale e di identità di genere fin dalla scuola primaria. Istituzione di una Commissionie che vigili sull'uso dell'immagine femminile nel mondo dei media.

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#richiesta di legge 6

6. Una legge quadro contro la violenza sessuale che comprenda dalla prevenzione alla costituzione di centri di accoglienza delle vittime, fino all'assistenza legale, la punizione e recupero di chi opera violenza. La violenza intesa in tutte le sue manifestazioni, inserendo quindi aggravanti penali contro le ingiurie a sfondo sessista compreso l'uso inappropriato e sessista dell'immagine femminile nei mass media.

Da uno studio pubblicato da un consiglio di Europa l'Italia risulta essere ancora arretrata sulle leggi sulla violenza di genere. E la violenza sulle donne è ancora di drammatica attualità. Dati elencati nello studio fatto dall'associazione francese Choisir sulle 14 leggi migliori in Europa per le donne, che indivisua nella legge spagnola del 2004 la più efficace: già nel 2005 diminuiva il  numero delle donne decedute e aumentavano le denunce. Si potrebbe prendere come modelo quidi la legge quadro spagnola.

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#richiesta di legge 7

7. Leggi per pianificare un sistema di strutture integrate, dai nidi alle ludoteche, che siano di aiuto ai diversi tempi delle famiglie. Che siano compresi quindi nidi e asili di varie dimensioni, aziendali, condominiali e\o di quartiere. Un sistema integrato con orari flessibili e presenza capillare nel territorio.

Conosciamo già la risposta: non ci sono soldi. Eppure questi soldi si possono trovare inasprendo la lotta contro l'evasione fiscale e prelevando sui grandi patrimoni. La lotta contro l'evasione fiscale può diventare la lotta delle donne. Che sono quelle più a rischio povertà anche nel caso di rottura di matrimoni quando è difficile stabilire un'equa ripartizione nel patrimoni perché nella maggior parte dei casi sono per così dire “ufficiosi”... Utile per capire lo stato effettivo della nostra famiglia l'articolo di Silvia Sacchi su la27esimaOra.


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#richiesta di legge 8

8. Legge riforma del sistema fiscale che sostenga e agevoli tutti le tipologie di nuclei familiari con figli o con anziani a carico. Rivedere anche la leggi sulle pensioni di reversiblità che ha danneggiato soprattutto le donne.


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#richiesta di legge 9

9. Una legge sul futuro. Provvedimenti per dare maggiore autonomia economica ai giovani e alle giovani. Regolamentare e monitorare, fino al divieto degli stage gratuiti, i contratti d'ingresso dei giovani e delle giovani troppo spesso occasione di sfruttamento.

Perché non si investe sui giovani? Perché non si riconosce il merito del lavoro svolto dai giovani? Ad esempio in Francia Martine Aubry, ha proposto di dare loro una “allocation d'autonomie”, 400 euro mensili in media a seconda del reddito dei genitori più APL (affitto), per rendere i giovani indipendenti ed aumentare la competitività di chi studia. Chiediamo ce si facciano politiche di questo tipo per affrancare i giovani dalla definizione di bamboccione.

 




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#richiesta di legge 10

10. Promuovere a tutti i livelli istituzionali, dai Comuni allo Stato Centrale, il Bilancio di Genere, che consente di ripartire in modo equo e più controllato le risorse a disposizione.


Un Bilancio di Genere è utile non solo per valutare l'impatto delle politiche su uomini e donne, ma consente anche di verificarne la soddisfazione dei bisogni. Si tratta anche di uno strumento che aumenta la trasparenza, poiché grazie ad esso si può analizzare quante risorse sono state impiegate per iniziative a favore delle donne (violenza o discriminazioni) e come sta cambiando la nostra società monitorando il ruolo delle donne. In Italia alcuni comuni hanno già adottato Bilanci di Genere, come Bologna, Udine, Forlì, Trieste...


Per saperne di più si possono consultare i documenti di Amichediabcd, Futuro al femminile


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come nasce l'iniziativa #2eurox10leggi

Più o meno è andata così. Perché in questo Paese chi ha i soldi può evidentemente comprarsi anche l'indignazione. Di solito il dissenso e la condanna verbale sono strumenti riservati a chi non ha altri poteri, e invece Diego della Valle si è comprato intere pagine di quotidiani (di molti dei quali è pure azionista) per gridare all'Italia la sua indignazione e la sua esaperazione. Tutto condivisibile, e tutto già detto da molti e molte, che però, come la sottoscritta, possono comprarsi solo un dominio da 10 euro l'anno per il blog. È andata così, dicevo. Con una proposta su Twitter che invitava le #donne a comprarsi una pagina del Corriere per scrivere 10 leggi inderogabili che le #donne chiedono alla politica. Quanto costa una pagina del Corriere? Mi risponde @marlosyto mentre @bociazza mi dice come raccogliere i fondi. Cominciano le adesioni (prime @stefaniaboleso e @sabrarola) così con @AuraF72 ci twittiamo le proposte di legge... @comitato13febbraio dice che è una buona proposta e sarebbe da fare (fosse la volta buona che ci diamo una mossa!).. poi arrivano i conti di @marlosyto: due euro a testa se arriviamo a 50mila adesioni. Ecco quanto costa far sentire la propria voce. Ci proviamo? Intanto abbiamo cominciato a stilare le 10 leggi da non perdersi. Si accettano suggerimenti e modifiche... Siamo solo all'inizio...

1. Legge per il congedo obbligatorio condiviso. Perché i lavori di cura e della famiglia non siano più a carico delle sole donne. E per dare la possibiità ai padri di essere protagonisti di una nuova e più responsabile genitorialità.

2. Legge per la maternità universale. Ovvero ogni donna che sceglie di diventare madre, sia essa single, sposata, lavoratrice dipendente o precaria, deve aver diritto al sussidio di maternità

3. Legge per la realizzazione di una reale democrazia paritaria. Una lege elettorale che, come quella campana, preveda la doppia preferenza di genere: un uomo e una donna indicati dai cittadini.

4. Legge contro le dimissioni in bianco e incentivi per una maggiore partecipazione delle donne nel mondo del lavoro e delle professioni (vedi leggi francesi).

5. Educazione sessuale e di identità di genere fin dalla scuola primaria su modello di quelle danesi. Istituzione di una Commissionie che vigili sull'uso dell'immagine femminile nel mondo dei media.

6. Legge contro la violenza sessuale sul modello della spagnola (i risultati sono lì).

7. Inasprimento delle leggi contro l'evasione fiscale. Prelievo sui grandi patrimoni e impegno dei fondi ottenuti per la costruzione di asili nido di piccole dimensioni ma diffusi sul territorio, e per i tempi pieni di qualità nelle scuole primaria e secondaria di primo grado.

8. Legge riforma del sistema fiscale che sostenga e agevoli tutti le tipologie di nuclei familiari con figli o con anziani a carico. Rivedere anche la leggi sulle pensioni di reversiblità che ha danneggiato soprattutto le donne.

9. Una legge sul futuro. Provvedimenti per dare maggiore autonomia ai giovani e alle giovani. Sulla proposta di Martine Aubry, finanziare il merito e la realizzazione in tutti i campi: dalla cultura all'industria.

10. ....

post aggiornato il 3 ottobre ore 13.10 dal sito www.ipaziaevviva.com

#lettera aperta

Stiamo registrando molto entusiasmo e anche alcune perplessità. A questo punto credo che ci sia bisogno di fare alcune precisazioni. Sta andando tutto con molta fretta e non nascondo che stiamo incontrando contrattempi organizzativi (per gli aggiornamenti c'è #facciamoilpunto) che non avevamo previsto...  In ogni caso, crediamo fermamente che le donne abbiano tutto il diritto di chiedere delle leggi per loro. Noi non siamo esperte di questioni legali, non siamo costituzionaliste, ma sappiamo, come altre donne normali, quello che vogliamo... e per far sì che quello che vogliamo diventi realizzabile sappiamo che ci vogliono leggi capaci di incidere nella società. Non è nostro compito farle, non l'abbiamo mai detto, ma è nostro diritto chiederle, è nostro diritto far sentire la nostra voce anche se non abbiamo i soldi di Della Valle: è esattamente questo il punto e lo spirito dell'iniziativa. Non vogliamo abdicare alla politica solo perché non possiamo economicamente permettercelo. O perché non siamo competenti: del resto ci pare che questa politica di esperti ed esperte sia così lontana dalla realtà da chiederci veramente dove vivono... Detto questo, se donne di grande talento e competenza come Zanardo, Lipperini, Cosenza, Spinelli, D'Amico e altre ci aiutassero saremmo solo contente. Non abbiamo mai pensato di farcela da sole. Vogliamo solo farcela.